L'atletica leggera è' uno sport che si compone di numerose specialità suddivise in tre discipline fondamentali: corsa, salti e lanci. Le gare di atletica si svolgono in uno stadio costruito intorno a una pista di materiale sintetico, di forma ovale, della lunghezza di 400 metri e formata da due rettilinei e due ampie curve. Le corse si svolgono in pista, mentre per i concorsi dei salti e dei lanci esistono apposite pedane.
L’atletica leggera è considerata lo sport base o meglio la base di tutti gli sport; nelle discipline di squadre, ad esempio, è fondamentale la cosiddetta preparazione atletica ed ecco quindi che gli altri sport guardano all’atletica dalla quale traggono metodiche di allenamento per migliorare le qualità dei loro giocatori.
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Buona lettura,
Prof. Giuseppe Sibilani
Il gioco sportivo non è solamente fonte di piacere e benessere, ma anche una modalità di apprendimento. In adolescenza, in particolar modo, la pratica sportiva costituisce un importante occasione di sviluppo, assolvendo funzioni di crescita individuale, sociale, cognitiva ed emotiva.
La corsa campestre, anticamente denominata cross-country podistico, è una specialità sia maschile che femminile dell'atletica leggera in cui si corrono su fondo sterrato o erboso e su percorsi che variano da uno a più giri, in base a determinati canoni quali l'età e il sesso. È una specialità molto impegnativa dal punto di vista fisico e psicologico, che prevede gare individuali e a squadre.
REGOLAMENTO CORSA CAMPESTRE
La campestre individuale e a squadre si svolgerà su percorsi di 1000 metri (femmine) e 1.000 metri (maschi) per la categoria “ragazzi/e”, e su percorsi di 1.000/1.500 metri (femmine) e 1.500/2.000 metri (maschi) per la categoria “cadetti/e”. La partenza sarà in linea e l’arrivo attraverso un imbuto predisposto. Nelle gare, ogni squadra/scuola può schierare fino a 4 atleti per categoria.
DISCIPLINA DELLA CORSA CAMPESTRE CON LA RELATIVA SCHEDA TECNICA PER LA PARTECIPAZIONE AI CAMPIONATI STUDENTESCHI ANNO SCOLASTICO 2018 / 2019
Il campione nei 100 stile libero Luca Dotto: "Sport da insegnare a scuola"
«Il nuoto non è solo uno sport ma una disciplina sportiva legata alla sicurezza che andrebbe insegnata obbligatoriamente nelle scuole a cominciare dalle elementari spiega Luca Dotto . Il nostro paese è quasi un'isola e i ragazzi devono essere pronti a saper nuotare in ogni circostanza. Io sono diventato un atleta grazie a mia madre. Lei non sapeva nuotare, così si è iscritta ad un corso e ha capito l'importanza di stare a galla. Così ha trascinato anche me». Luca ammette che il nuoto a volte non è un passatempo invitante. «A volte mi facevo venire mal di testa, o mal di pancia per non andare in piscina, poi la passione è venuta dopo, con le prime gare». Ma anche chi non è un campione nel DNA il nuoto deve sopportarlo. «Capisco che i ragazzi preferiscono giochi di squadra come il calcio, il basket, la pallavolo. Il nuoto non diverte tanto quando si è piccoli, diventa quasi un obbligo andare in piscina». Dunque un suggerimento ai genitori: «Lo consiglio come secondo sport. E suggerisco mamma e papà di portare almeno una volta la settimana i propri bambini a nuotare. Così quando saranno al mare loro potranno divertirsi e i genitori potranno stare più tranquilli. Saper nuotare è una cosa che salva la vita».
La pallavolo è uno degli sport più praticati in Italia. Con un numero di tesserati pari a 365.732 è seconda solo al calcio. Possiamo quindi affermare che dal punto di vista fisico la pallavolo è uno sport adatto a tutti con pochissime eccezioni e limitazioni. Scegliere di giocare a pallavolo significa dunque praticare uno sport che permette uno sviluppo armonico del fisico, migliora la reattività, stimola la capacità di concentrazione (dovendo seguire degli schemi di gioco) e naturalmente come tutti gli sport di squadra favorisce la socializzazione e lo spirito di gruppo.
Esercizio fisico e benessere psicologico
Vi è una chiara connessione tra esercizio fisico e benessere psicofisico, gli effetti positivi dell’attività fisica sulla salute si notano sul sonno, sulla salute mentale, sull’efficienza mentale, sui tempi di reazione, sulla reattività allo stress, sulla percezione dello sforzo, sul concetto di sé.
Prima di effettuare qualsiasi attività motoria che appartenga alla lezione di educazione fisica, ad una seduta di allenamento o di una gara o al semplice tempo libero è indispensabile mettere l’organismo in grado di affrontare lo sforzo richiesto nelle migliori condizioni possibili.
Gli obiettivi del riscaldamento
A) - abituare il corpo al cambiamento, dal riposo all’”attività”
- adattare l’organismo agli sforzi di lavoro che si dovranno sostenere in seguito
B) - evitare infortuni a carico di muscoli ed articolazioni
C) - prepararsi mentalmente e psicologicamente alla esecuzioni di gesti sportivi che richiedono concentrazione
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Ciascun muscolo è ricco di vasi sanguigni e ha bisogno di energie fresche e di ossigeno, soprattutto quando si contrae in modo ripetitivo e massimale, come nell’atto del correre. Questo implica che la pompa cardiaca aumenti la propria capacità di far girare l’intera circolazione sanguigna durante la corsa, consentendo in questo modo un rapido e frequente passaggio di sangue fresco attraverso la muscolatura. Oltre a portare elementi energetici essenziali, questo aiuterà anche a rimuovere le sostanze “di scarto” che si producono in prossimità dei muscoli. Il cuore pertanto, grazie ad un potente meccanismo di regolazione centrale della circolazione, comincia a pompare sangue con più forza e con una frequenza maggiore e questo rende ragione dell’aumento di pressione e di battiti cardiaci durante la corsa.
Schiva, evita, piega e tuffati. Quattro semplici movimenti che messi insieme diventano dodgeball. Che poi
altro non è che la versione aggiornata - e più cool -
della ben più nota palla prigioniera (o palla avvelenata) in cui due squadre, senza mai venire a contatto, si tirano un pallone per eliminarsi a vicenda (vince chi butta fuori più
avversari).
Dall'inizio del 2000, il gioco made in Usa ha già fatto impazzire gli americani che nel giro di una decina di anni hanno
creato una lega e una federazione internazionale per organizzare il Mondiale.
Ma in Italia, dove sport fa spesso rima con il calcio (pronto a fagocitare ogni risorsa), è ancora poco conosciuto.
Che cosa si intende per Educazione fisica e per Scienze Motorie Sportive?
Sono due nomi della stessa disciplina educativa.
L’insegnamento delle Scienze Motorie e Sportive costituisce un prezioso contributo alla formazione dello studente, veicolando l’apprendimento di competenze motorie, sportive, espressive, emotive, sociali, patrimonio indispensabile per una crescita sana ed armonica della persona.
In sintesi le Finalità di questa disciplina sono sostanzialmente tre: educative, formative e preventive.
L’accertamento in ingresso delle competenze degli alunni è una delle prime operazioni richieste ad inizio d’anno.
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