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    francesco (domenica, 14 febbraio 2016 15:49)

    TIFO VIOLENTO
    Le motivazioni e gli obiettivi, l’idea e il nome
    Perché questo progetto
    Da una rapida analisi del rapporto tra tifo e mondo dello sport emerge chiaramente che il problema del tifo violento è concentrato soprattutto negli sport di squadra e in particolare nel calcio.
    Fatta eccezione per qualche isola felice (si pensi agli stadi inglesi, ma solo nell’ultimo decennio),
    l’equazione stadio = calcio = violenza è valida in tutto il mondo. In Italia il problema sembra peggiorare di anno in anno e gli ultimi episodi di violenza testimoniano la drammatica situazione che sta vivendo il mondo del calcio.
    Da più parti si discute sulle possibili soluzioni al problema: c’è chi sostiene un’azione di dura repressione del fenomeno e chi invece suggerisce un sorta di dialogo con la “parte buona” dei tifosi. Con il progetto “Io Tifo Positivo” si intende, invece, proporre una terza via tutta centrata sulla formazione di una “cultura della sportività” nelle giovani generazioni, attraverso una serie di azioni educative volte alla prevenzione del tifo violento.
    Il progetto educativo e formativo che si propone ha come obiettivo strategico quello di restituire al “gioco più bello del mondo” la sua dimensione, appunto, di gioco, di evento sociale, di divertimento e di sport.



    Obiettivi
    Attraverso il progetto “Io Tifo Positivo Nel segno di Candido” si perseguono i seguenti obiettivi:

    Educare al rispetto reciproco e alla tolleranza;
    Proporre i valori dello sport come principi ispiratori delle relazioni umane;
    Ridimensionare il fenomeno “tifo” ai soli luoghi e tempi dello sport;
    Proporre un modello sostenibile di tifo.


    Concept
    L’idea alla base del progetto è quella di organizzare una serie di azioni educative rivolte agli studenti delle scuole primarie e medie di ogni territorio. Si è convinti, infatti, che solo attraverso un intervento educativo-formativo a “monte” si può, nel tempo, affrontare il problema del tifo improprio.
    Agli studenti, ragazzi tra i 9 e i 13 anni, sarà proposto un itinerario formativo strutturato con una serie di incontri che favorirà una maggiore consapevolezza del tema trattato con conseguenti benefici rispetto alle scelte che saranno chiamati a compiere da futuri adulti e da futuri tifosi.
    Essendo il progetto dedicato ai bambini della scuola primaria e ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado, si utilizzeranno linguaggi e metodologie didattiche comprensibili e familiari agli utenti finali. I linguaggi e i contesti di riferimento, dunque, rispetteranno le diverse età protagoniste del progetto.
    Naming
    Il titolo del progetto intende sottolineare la volontà di educare i bambini e i ragazzi a “tifare per lo sport” prima ancora che per la squadra del cuore.
    Il verbo tifare è coniugato alla prima persona singolare proprio per sottolineare come le scelte delle vita, e di conseguenza quelle del tifo, siano personali e non possano essere demandate a chicchessia o a gruppi di qualsiasi genere.
    Siamo sempre più convinti che lo stile e i contenuti di questo intervento rispecchino fedelmente il messaggio di fondo che Candido ha sempre cercato di trasmettere in ogni sua impresa.