1* TORNEO DI SCACCHI ONLINE - A.S. 2020/2021

Ha vinto il primo torneo di scacchi, riservato agli alunni dell’I.C. di Tito, l’alunno della III A Ivan Picaroni battendo in finale l’alunno Francesco Petrigliano con il punteggio 3 a 1.

TABELLONE TORNEO
TABELLONE TORNEO


LEZIONE DEL 26 MAGGIO 2021

 

"Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei...".

Questo è il messaggio di saluto e di augurio che rivolgo agli alunni della III  C dell’istituto comprensivo di Tito.

prof. Giuseppe Sibilani

Qui sotto, ho attivato un blog con cui si vuole rievocare l’Anno Scolastico nella sua interezza, in modo interattivo, restituendo ai voi alunni una buona percezione di tutto il lavoro svolto insieme.

Per quanto riguarda le modalità, possiamo sbizzarrirci con grande creatività.

 “Proviamo a ripercorrere con il pensiero tutto l’Anno Scolastico… quali sono le cose che vi tornano in mente: vale tutto!! Sia argomenti trattati che episodi accaduti (belli e brutti) che ciascuno ha vissuto.”.

Uno scambio in cui tutti coloro che vorranno, suggeriranno qualcosa di significativo da ricordare.

 

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Commenti: 6
  • #6

    Anonimo14 (mercoledì, 26 maggio 2021 08:56)

    Da grande avevo un sogno cioè essere modella ma non mi convince molto perché ho un altro sogno fare la psicologa mentale

  • #5

    prof. Giuseppe Sibilani (mercoledì, 26 maggio 2021 08:56)

    Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute. (Ippocrate 460-377 a.C.)

  • #4

    Anonimo (mercoledì, 26 maggio 2021 08:54)

    Eravamo in cinque e siamo scesi comunque, Siamo andati sulle spalliere.

  • #3

    Anonimo (mercoledì, 26 maggio 2021 08:51)

    Mi ricordo quando eravamo in cinque io, Michela, Salvatore, Mariangela e Aurora F e siamo andati in palestra.

  • #2

    3c 16 (mercoledì, 26 maggio 2021 08:48)

    Quando non c'era la professoressa Scaleia, io, Rocco Rosa e Davide Ostuni ci siamo seduti all'ultimo banco e abbiamo creato un aereo di carta; quando l'ho lanciato è andato a finire in testa alla bidella e la siamo scoppiati a ridere.

  • #1

    Rosa Rocco (mercoledì, 26 maggio 2021 08:47)

    A me la scuola non mi piace ma mi ci devo stare per forza. Però per quello che ho fatto in tutto l'anno in palestra,la mia resistenza è migliorata


LEZIONE DEL 19.05.2021

L'educazione fisica è una branca dell'insegnamento che si occupa di migliorare attraverso l'attività motoria e quella sportiva lo sviluppo psicofisico e la salute individuale e quella sociale.

Perché l’educazione fisica nella scuola

Ogni passo compiuto darà significato

al mio, al tuo, al nostro cammino, al nostro futuro.


LEZIONE DEL 12.05.2021

L'IMPORTANZA DEL FAIR PLAY

 

Fair play è molto più che semplice rispetto delle regole.  Esso coinvolge i rapporti di amicizia, il rispetto degli altri e il corretto spirito con il quale affrontare una gara.

 

«Fair play» è un modo di pensare, non solo di comportarsi; esso implica la lotta contro l'imbroglio, contro le astuzie al limite della regola; combatte la pratica del doping; rifiuta la violenza (sia fisica sia verbale), le molestie sessuali e gli abusi verso i bambini, giovani o donne;  il fair play è lotta allo sfruttamento, alla diseguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva, alla corruzione. 

 

Quando si parla di fair play si deve quindi intendere un qualcosa di positivo: quel «qualcosa» che riconosce nello sport un’attività socio-culturale in grado di arricchire i rapporti interpersonali, ma che al tempo stesso costituisce uno straordinario strumento per la conoscenza di se stessi.

 

Attività sportiva e fair play non possono fare a meno l'una dell'altro: la società, come pure il singolo individuo, potranno godere appieno dei potenziali vantaggi che lo sport è in grado di offrire soltanto quando il concetto di fair play sarà costantemente al centro dell'attenzione e non qualcosa di cui si conosce semplicemente l’esistenza o il significato. 

 

Lo sport permette di esprimersi, di raggiungere soddisfazioni, di ottenere successi personali, di divertirsi, di acquisire capacità tecniche e di dimostrare abilità, di interagire socialmente e, ovviamente, di ottenere un buono stato di salute. 

 

La pratica sportiva, però, contempla anche l'accettare la sconfitta o le decisioni dell'insegnante e dell'allenatore, il saper riconoscere un errore (proprio e altrui), l’essere in grado di gestire le emozioni negative (proprie e altrui). 

 

Possiamo concludere con il ritenere, senza alcun filo di retorica, che il fair play sia un componente fondamentale per la promozione dello sport e per chi ne è attore o spettatore.  Esser leali nella pratica sportiva è un beneficio per l'individuo e per la società nel suo complesso.  Tuttavia, purtroppo, la realtà è ancora distante da questo traguardo.

 

DOPO AVER LETTO IL TESTO, ESPRIMI LE TUE CONSIDERAZIONI O I TUOI COMMENTI SU 2 DOMANDE CHE QUI SOTTO TI ELENCO:

1) SPORT E LEALTA': SECONDO LA TUA OPINIONE, E' GIUSTO ESSERE LEALI SEMPRE ANCHE A SCAPITO DELLA VITTORIA ?

2) TI E' MAI CAPITATO, PRATICANDO UNO SPORT A LIVELLO AMATORIALE O AGONISTICO, DI  ASSISTERE A GESTI DI FAIR PLAY ? RACCONTA LA TUA ESPERIENZA.

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Commenti: 8
  • #8

    Anonimo14 (mercoledì, 26 maggio 2021 09:02)

    L’altra volta la prof Loisi ci ha messo a tutti quanti un 4 solo per un esercizio secondo me non è una cosa normale solo perché nn abbiamo fatto un esercizio di antologia

  • #7

    Rocco fiore (mercoledì, 12 maggio 2021 08:52)

    L'ultimo episodio che testimonia i valori assoluti dello Sport è invece più recente, e risale allo scorso settembre e all'edizione di Doha dei Mondiali di Atletica. In questo caso il protagonista è stato Braima Suncar Dabó: ventiseienne atleta guineano. Durante la volata finale della gara dei 5000 metri, Dabò strappò l'ovazione di tutto il pubblico per essersi fermato a soccorrere un altro atleta: stramazzato al suolo per la fatica. Il suo gesto e quegli ultimi 250 metri fino al traguardi, percorsi abbracciato all'avversario che aveva aiutato, sono rimasti nella memoria di tutti gli sportivi.

  • #6

    chiara salvia (mercoledì, 12 maggio 2021 08:51)

    Il nome di Jan Vertonghen è noto a tutti. Il difensore centrale belga, nel corso degli anni, è diventato una certezza nella retroguardia degli Spurs dove gioca stabilmente da titolare negli ultimi anni. All’età di 19 anni, Jan fu il protagonista di un gesto di grande fair play. Il difensore belga ai tempi militava ancora nell’Ajax. Successe tutto in occasione di un infortunio avvenuto durante una partita contro il Cambuur. Vertonghen restituì il pallone alla squadra con un lancio che, involontariamente, si insaccò in rete. I giocatori dell’Ajax decisero di rispondere rimanendo immobile in occasione dell’azione del pareggio avversario.

  • #5

    simona (mercoledì, 12 maggio 2021 08:50)

    1) si, secondo me bisogna essere leali sempre, anche a scapito della vittoria.
    2) mi capita spesso di vedere gesti di fair play quando vado a verde partite di calcio, anche da parte di avversari.

  • #4

    Davide Ostuni (mercoledì, 12 maggio 2021 08:49)

    Tutti i tifosi del Liverpool sicuramente ricorderanno Robbie Fowler, attaccante inglese celebre per i suoi numerosi gol all’ombra di Anfield. Non tutti ricorderanno il celebre gesto di fair play che lo vide chiedere di annullare un rigore concesso al Liverpool nel lontano 1997 in occasione della partita contro l’Arsenal. Fowler sbagliò apposta il rigore che però venne ribadito in rete da McAteer. Per questo suo gesto sportivo venne poi premiato con il Fifa Fair Play Award.

  • #3

    Rocco fiore (mercoledì, 12 maggio 2021 08:48)

    Michael Phelps e la NON staffetta
    Niente quinto oro. Phelps rinuncia a partecipare alla staffetta per dare l'opportunità ad un compagno di squadra di salire sul podio. Mica si è i più titolati della storia delle olimpiadi a caso

  • #2

    prof. Giuseppe Sibilani (mercoledì, 12 maggio 2021 08:48)

    Un altro caso di FairPlay nella storia
    A dicembre 2012 l’atleta basco sta partecipando ad gara di cross-country a Burlada (Navarra). Anaya è in seconda posizione dietro al leader Abel Mutai con l’arrivo molto vicino. Entrati nella dirittura d’arrivo, il kenyano prende la strada sbagliata. E qui il grande gesto dello spagnolo: invece di approfittare dell’errore dell’africano e vincere la corsa, inizia a chiamarlo per indicargli la direzione giusta. Terminerà secondo ma con l’ovazione di tutto il pubblico presente e le prime pagine dei giornali tutte per lui.

  • #1

    prof. Giuseppe Sibilani (mercoledì, 12 maggio 2021 08:46)

    UN FAMOSO CASO DI FAIRPLAY NELLA STORIA
    Un gesto famoso ancora oggi, realizzato da un calciatore molto poco “politically correct”. Quando giocava nella squadra londinese del West Ham, l’attaccante ex Lazio e Milan ricevette l’ovazione dello stadio dell’Everton per aver fermato con le mani un pallone che poteva tranquillamente calciare in rete. Motivo? Il portiere avversario era rimasto a terra infortunato molto lontano dai pali. Un gesto, questo, che gli è valso il premio Fair Play della FIFA.


VIDEO LEZIONE DEL 28.04.2021 (dalle ore 8:30 alle ore 9:20)

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INVITO PER LA CLASSE III C
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LEZIONE DEL 28.04.2021

I Giochi olimpici estivi, o Olimpiadi estive,

sono una manifestazione sportiva multidisciplinare, internazionale, prevista negli anni bisestili, organizzata dal Comitato Olimpico Internazionale. Le Olimpiadi sono il più prestigioso al mondo tra gli eventi di questo tipo, e presentano una varietà di sport superiore a quella di altre manifestazioni simili.

 

La vittoria olimpica viene generalmente considerata come il risultato più prestigioso conseguibile in qualsiasi sport, ad eccezione del calcio e di pochi altri sport prevalentemente di squadra, per i quali vengono disputati anche campionati mondiali che riscuotono grande successo e la cui conquista del titolo mondiale risulta essere ben più importante della medaglia d'oro alle olimpiadi. Generalmente i partecipanti rappresentano la loro nazione di origine, in ogni caso quella di cui possiedono la cittadinanza.

 

 

I vincitori vengono premiati con una medaglia d'oro, ai secondi ne va una d'argento e ai terzi una di bronzo. Questa tradizione ebbe inizio nel 1904. Dal 1924 i tornei olimpici degli sport del ghiaccio e della neve si disputano in occasione dei Giochi olimpici invernali.

 

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LEZIONE DEL 21.04.2021

 

Doping: l’altra faccia delle Olimpiadi

 

Dodici medaglie d’oro, 27 d’argento e 11 di bronzo. E’ il conto delle medaglie olimpiche ritirate alla Russia, più di un terzo del totale a partire dal 1968. Il sistema di doping messo in piedi dalla Russia tra il 2011 e il 2015 è stato di tale portata da essere definito dall’Agenzia Mondiale Antidoping (AMA) “senza precedenti”, “sistemico” e centralizzato”. Oltre un migliaio di atleti ne hanno beneficiato, alterando le Olimpiadi di Pechino 2008, Londra 2012 e soprattutto quelle invernali di Sochi 2014. In tre Giochi olimpici, la Russia si è vista ritirare ben 40 medaglie. Il tutto, senza considerare i mondiali e gli europei di atletica e le diverse competizioni organizzate da ciascuna federazione sportiva. Insomma, un vero e proprio “programma di stato” commissionato e finanziato dal Cremlino stesso.

Nel dicembre 2019, l'Agenzia Mondiale antidoping (Wada) ha deciso per l'esclusione della Russia dalle Olimpiadi per quattro anni. Lo ha comunicato un portavoce della Wada al termine del Comitato Esecutivo riunito a Losanna. Mosca, pertanto, non potrà essere rappresentata alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Giochi Invernali di Pechino 2022. Gli atleti giudicati puliti potranno gareggiare sotto la più neutrale bandiera olimpica e con l’indicazione “Atleti olimpici di Russia” sulle proprie divise.

 

IL DOPING SPORTIVO

 

Sino a circa venti anni fa, il termine DOPING era noto solo agli atleti professionisti ed agli esperti del settore; oggi questo termine, di origine anglosassone, è purtroppo noto a tutti noi, a causa dell'incalzante ripetersi di casi che hanno coinvolto atleti famosi.

Con questo termine, che deriva dall’inglese to dope (drogare), si intende “l’uso improprio di sostanze o metodi atti ad aumentare artificialmente le prestazioni fisiche, attraverso l’aumento delle masse muscolari o l’incremento della resistenza alla fatica”.

 

La legge afferma che è doping anche “attuare una condotta fraudolenta che porti a modificare i risultati dei controlli sull’ uso di alcuni farmaci o di alcune sostanze”.

 

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LEZIONE DEL 14.04.2021

Olimpiadi di Tokyo 2021

Gli appassionati di sport, lo sanno già: con un ritardo senza precedenti, le Olimpiadi di Tokyo si svolgeranno nell’estate 2021.

 

Le Olimpiadi di Tokyo (24 luglio - 9 agosto) saranno le più green. Dalla torcia (realizzata con l’alluminio degli alloggi temporanei costruiti per il terremoto del 2011), alle medaglie (ricavate dai rottami dei cellulari), ai podi (in plastica): tutto è in materiale di riciclo. E Toyota (sponsor olimpico) ha messo a disposizione 3.700 veicoli elettrici per il trasporto degli atleti.

 

 

Saranno 33 gli sport ammessi, 5 in più di Rio 2016. Torna infatti il binomio baseball maschile – softball femminile (assente dal 2008), ed entrano 4 nuovi sport che piacciono molto ai più giovani: surf, skateboard, arrampicata sportiva e karate. 

 

A Tokyo non ci sarà la Russia, accusata di irregolarità nei controlli antidoping e bandita dall’Agenzia mondiale antidoping da tutte le competizioni fino al 2024. Se l’appello (come sembra) verrà respinto, ai Giochi, potranno andare gli atleti non coinvolti nello scandalo ma sotto la bandiera di “paese neutrale”.

 

 

Le Olimpiadi più green saranno anche le più calde. Non è bastato ricoprire le strade con un asfalto capace di ridurre le temperature: per la sicurezza degli atleti, la maratona si correrà a Sapporo, in montagna. E il vincitore non taglierà il traguardo nello stadio olimpico. Un altro primato.

Clicca il tasto alla tua Destra, le Olimpiadi di Tokyo 2021: 14 cose che devi sapere sui giochi estivi in Giappone

 


LEZIONE  DEL 07.04.2021

Italia ai Giochi olimpici

L Italia partecipa ai Giochi olimpici sin dalla prima edizione: è una delle quattro nazioni al mondo ad aver preso parte a tutte le edizioni dei Giochi Olimpici dell'Era Moderna, anche se la partecipazione del 1904 non è ancora riconosciuta dal CIO. 

L'Italia ha anche ospitato i Giochi in tre occasioni:

• i Giochi della XVII Olimpiade del 1960 a Roma;

• i XX Giochi olimpici invernali del 2006 a Torino.

• i VII Giochi olimpici invernali del 1956 a Cortina d'Ampezzo;

 

Inoltre, i giochi invernali del 1944 si sarebbero dovuti svolgere a Cortina d'Ampezzo, ma vennero annullati a causa della seconda guerra mondiale. L'Italia ospiterà a Milano e Cortina d'Ampezzo i XXV Giochi Olimpici Invernali nel 2026 

Gli atleti italiani hanno vinto 578 medaglie ai Giochi olimpici estivi, 40 medaglie ai Giochi olimpici estivi giovanili, 114 medaglie ai Giochi olimpici invernali, 14 medaglie ai Giochi olimpici invernali giovanili. 

Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano fu creato nel 1908 e riconosciuto nel 1913.

 

 

Olimpiadi Tokyo 2021, tutti gli italiani qualificati sport per sport

 

Il 24 luglio scattano le Olimpiadi di Tokyo 2021. La trentaduesima edizione dei Giochi Olimpici si disputerà in Giappone sino al 9 agosto e sarà l’evento più importante del quadriennio sportivo. L’Italia si presenterà cercando di aumentare il bottino confezionato sia a Londra nel 2012 che a Rio de Janeiro nel 2016 che è stato di 28 medaglie. 

 

Cliccando il tasto alla tua Destra, potrai consultare tutti i qualificati italiani sport per sport per quella che sarà un’avventura a cinque cerchi magica.


LEZIONE ASINCRONA DEL 31.03.2021

 

Tokyo 2021, Olimpiadi senza spettatori stranieri

 

La decisione presa dal comitato organizzatore assieme al presidente del Comitato olimpico (Cio).

Tokyo (Giappone), 20 marzo 2021 - Olimpiadi senza spettatori stranieri. Nessun turista infatti  potrà andare in  Giappone durante le Olimpiadi in  programma a Tokyo dal 23 luglio all'8 agosto 2021 a causa dell'emergenza sanitaria causata dal Covid-19.

 

A prendere la decisione in due separate riunioni il gruppo composto dalla presidente del comitato organizzatore, Seiko Hashimoto, dalla ministra dello Sport in rappresentanza del Governo, Tamayo Marukawa, e dalla governatrice di Tokyo, Yuriko Koike; e successivamente, in un collegamento online, assieme al presidente del Comitato olimpico (Cio), Thomas Bach, e del Comitato paralimpico (Ipc), Andrew Parsons.

  "Condividiamo la delusione di tutti i tifosi e delle famiglie e degli amici degli atleti che sarebbero voluti venire ai Giochi. Sono sinceramente dispiaciuto, sappiamo che e' un grande sacrificio per tutti. Lo avevamo detto sin dall'inizio di questa pandemia che avrebbe richiesto dei sacrifici". Thomas Bach, presidente del Cio, commenta così la decisione di non consentire l'ingresso in Giappone agli spettatori provenienti dall'estero in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo. "La priorità è la sicurezza - ha ribadito - Ogni decisione deve rispettare questo principio. So che i nostri amici e partner giapponesi non sono arrivati a questa conclusione a cuor leggero ma la priorità loro e nostra è e resta quella di organizzare dei Giochi sicuri per tutti: i partecipanti e la popolazione giapponese. Siamo al loro fianco, senza alcuna riserva, perchè l'Olimpiade e la Paralimpiade di Tokyo2020 siano un grande successo". Bach ha infine ribadito che i Giochi di Tokyo "saranno la luce alla fine del tunnel e una manifestazione sicura di pace, solidarieta' e resilienza da parte del genere umano nel superare la pandemia".

 

L’ATLETICA LEGGERA ALLE OLIMPIADI

 

Presente fin dalla prima edizione delle Olimpiadi moderne del 1896 di Atene l’atletica leggera è da sempre considerata la disciplina regina dei giochi. Gli eventi che vedono impegnati gli uomini sono 24 in totale e sono invariati dai giochi di Helsinki del 1952, mentre per le donne il programma è di 23 gare, nelle prove su strada infatti è prevista solo la marcia 20km femminile e non la 50km.

 

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LEZIONE ASINCRONA DEL 24.03.2021

Getto del peso

Il getto del peso (detto anche impropriamente lancio del peso perché considerato all'interno delle discipline dei lanci) è una specialità sia maschile che femminile dell'atletica leggera, in cui l'atleta cerca di scagliare il più lontano possibile una sfera metallica (il peso) variabile a secondo della categoria e del sesso, mantenendosi all'interno di una pedana circolare. Il peso va lanciato con una sola mano, e prima di iniziare il movimento deve toccare o essere in stretta prossimità del collo e del mento. Nell'esecuzione il peso non deve essere portato dietro la linea delle spalle.

  

Le regole sono simili a quelle delle altre prove di lancio: i concorrenti hanno a disposizione tre lanci e vengono valutati in base al loro miglior lancio valido. Vince chi ha effettuato il lancio valido più lungo.

 

Record

 Il record mondiale del getto del peso è di 23,12 m per gli uomini, stabilito dallo statunitense Randy Barnes nel 1990 a Westwood, e di 22,63 m per le donne, stabilito dalla russa Natal'ja Lisovskaja nel 1987 a Mosca.

A livello indoor i primati mondiali appartengono allo statunitense Ryan Crouser, con la misura di 22,82 m ottenuta nel 2021 a Fayetteville, e alla cecoslovacca Helena Fibingerová, con 22,50 m realizzati a Jablonec nad Nisou nel 1977.

 

La tecnica nel getto del peso

Nel getto del peso sono presenti 2 tecniche di lancio utilizzate dagli atleti:

tecnica lineare con traslocazione, introdotta dallo statunitense Parry O'Brien negli anni cinquanta, si basa su uno spostamento rettilineo all'indietro;

tecnica rotatoria, proposta dal russo Aleksandr Baryšnikov negli anni settanta, analoga a quella tradizionalmente usata nel lancio del disco;

 

La tecnica rotatoria è la più utilizzata dagli atleti di alto livello, mentre quella traslocatoria, essendo più semplice nell'insegnamento, è la più utilizzata con i giovani. In ogni caso la tecnica ideale va "costruita" in maniera soggettiva intorno all'atleta, in base alle sue caratteristiche fisiche e tecniche.

 



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LEZIONE ASINCRONA DEL 17.03.2021

SALTO IN LUNGO

 

 

Il salto in lungo è una specialità sia maschile che femminile dell'atletica leggera, in cui gli atleti, dopo una rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta "asse di battuta", cercando di atterrare il più lontano possibile nella buca riempita di sabbia.

 

 

La lunghezza del salto viene misurata dal limite di battuta, indipendentemente dal punto esatto dove l'atleta ha staccato. Il salto in lungo fa parte dei salti in estensione come il salto triplo.

 

Il record mondiale maschile della specialità è detenuto dallo statunitense Mike Powell con la misura di 8,95 m, ottenuta il 30 agosto 1991 nella finale dei campionati mondiali di Tokyo, mentre quello femminile è detenuto dalla sovietica Galina Čistjakova che saltò 7,52 m l'11 giugno 1988 a Leningrado.

record salto in lungo(Mike Powell) 8,95m


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LEZIONE ASINCRONA DEL 10.03.2021

SALTO IN ALTO

Il salto in alto è una delle discipline dell'atletica leggera. L'obiettivo è quello di oltrepassare con un salto un'asticella orizzontale posizionata ad una data altezza. Il salto può essere effettuato con qualsiasi tecnica, purché lo stacco da terra avvenga con un piede solo.

 

     Lo stile Fosbury è ormai usato universalmente a tutti i livelli, escluse solo le competizioni per novizi e dove le zone di atterraggio non sono attrezzate con i materassini soffici. 

 

Lo stile ventrale

     In questa tecnica il saltatore supera l'asta guardando verso il basso, a differenza del precedente salto a forbice, e attraversa contemporaneamente con il busto e i piedi; stacca dal suolo con la gamba interna, utilizzando quella esterna per spingersi più in alto. Fino all'inizio degli anni ottanta la tecnica sopravvisse grazie ad alcuni saltatori che continuavano a praticarla, salvo poi sparire del tutto lasciando il campo esclusivamente, all'evidentemente più efficace stile Fosbury.

 

Lo stile Fosbury

 

     È una tecnica che si differenzia dalle tecniche precedenti per il fatto che l'atleta passa l'asticella con la schiena rivolta verso la stessa: il centro di massa rimane sotto l'asticella, per cui lo sforzo è minore rispetto allo scavalcamento verticale per avere poi dei risultati anche maggiori. La tecnica fu inventata da Dick Fosbury, che vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi estive del 1968 in questa specialità. In realtà la tecnica fu utilizzata anche da alcuni singoli atleti negli anni precedenti (su tutti la primatista canadese Debbie Brill che cominciò ad usare questo tipo di salto nel 1966 a 13 anni), ma senza successi di rilievo. Fu solo grazie ai successi di Fosbury che la tecnica ha avuto grande seguito ed è oggi praticamente l'unica utilizzata a livello agonistico.

 

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LEZIONE ASINCRONA DEL 03.03.2021

Corsa a ostacoli

 

Tra le varie tipologie di corsa veloce, troviamo anche la corsa a ostacoli, che si corre sulla pista di atletica sui 100, 110 o 400 m e nella quale si devono superare 10 ostacoli (hs). Questi ultimi sono costituiti da strutture metalliche ad angolo retto che reggono una sbarra di legno. La struttura metallica poggia sulla pista con la sola parte inferiore: se urtato, l’ostacolo si ribalta senza causare danni all’atleta e senza invalidare la gara.

L’altezza degli ostacoli e la distanza tra gli ostacoli e tra questi e la linea di partenza e quella di arrivo variano nelle diverse specialità, tuttavia essi vengono sempre posti a distanze regolari, cosicché l’atleta possa eseguire un numero di passi costante mantenendo il giusto ritmo tra un ostacolo e l’altro. Nell’esecuzione di questa disciplina si possono convenzionalmente distinguere tre (o anche più) fasi: attacco e spinta, fase di volo (il superamento vero e proprio dell’ostacolo), presa di contatto e ripresa della corsa.

Nelle gare sui 110 m e sui 100 m gli atleti percorrono la distanza tra un ostacolo e l’altro in modo tale da scavalcare la barriera sempre con la stessa gamba, senza interrompere il ritmo della corsa; dopo ogni serie di appoggi viene effettuata un’interruzione del ritmo dovuta alla fase della sospensione. Se il ritmo non fosse costante ma casuale, l’atleta dovrebbe cambiare di volta in volta la gamba di attacco, pregiudicando la velocità dell’azione.

 

Anche nella corsa a ostacoli la partenza avviene dai blocchi e l’atleta deve correre all’interno della propria corsia superando l’ostacolo solo frontalmente.

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PARTECIPA AL PRIMO TORNEO DI SCACCHI - I.C. TITO                        pubblicato il 31.01.2021


LEZIONE DEL 24.02.2021

LE GARE DI VELOCITA': GLI SPRINT

 

·         100m

·         200m

·         400m

·         4x100m

·         4x400m

 

 

 

Le gare di sprint dell'atletica rappresentano la volontà dell'uomo di sfidare il tempo con l'uso soltanto del proprio corpo.

Gli atleti delle gare di sprint sono visti quasi come “macchine” perfette in grado di sfrecciare sulla pista di atletica in pochi secondi.

 

Quali sono le gare di sprint?

La gara simbolo dello sprint è sicuramente la gara dei 100m, ma tra le altre distanze troviamo i 60 metri indoor, i 200 ed i 400 metri.

Tutte queste competizioni, anche se diverse dal punto di vista di distanza e zona di partenza presentano delle caratteristiche in comune:

 

  • prevedono il via dai blocchi di partenza;
  • la partenza è regolata da 3 comandi dello starter: "ready", "set", "go" o per le gare italiane: "ai vostri posti", "pronti" "sparo"
  • si corrono dalla partenza fino all'arrivo in corsia;

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LEZIONE DEL 17.02.2021

Che cos'è l'atletica leggera

L’atletica leggera è un’attività sportiva fondamentale per l’uomo, legata alle origini del movimento umano.

Nell’antichità correresaltarelanciare voleva dire sopravvivere. Nei secoli le attività motorie umane si sono sempre più ridotte, grazie al progressivo intervento delle macchine e dell’utilizzo dell’energia. Ma la natura motoria dell’uomo moderno non è diversa da quella dei nostri antenati. Anche se le possibilità di movimento sono diminuite, l’uomo non ha dimenticato come muoversi. Ecco che il tempo libero (dalla famiglia, dal lavoro o da altro) viene impiegato per soddisfare le esigenze di movimento insite nell’uomo. La creatività dell’uomo inventa nuove forme di movimento con regole ed accorgimenti che hanno l’obiettivo di muovere e di divertire, di soddisfare non solo il corpo ma anche la mente. Le attività motorie umane si sono quindi sempre più perfezionate nei vari sport, nelle forme e negli ambienti più svariati.

Anche l’atletica leggera si è evoluta, ma rimane pur sempre una delle attività più naturali ed istintive che esistano nel panorama sportivo. Basti pensare alla partenza dei 100 metri: allo sparo bisogna reagire il più rapidamente possibile e poi correre veloce, azioni motorie di grande semplicità, anche se la partenza dai blocchi di un’atleta evoluto richiede molta tecnica. La velocità è forse, tra le capacità umane, quella più innata, ma non per questo semplice da allenare, tutt’altro. Poi le distanze aumentano i 200 metri, i 400 metri, che sono un giro esatto della pista, e che la specialità più impegnativa, laddove la velocità viene spinta molto più a lungo. Poi si passa al mezzofondo (800 m e 1500 m), e con le distanze del cosiddetto mezzofondo prolungato, i 5000 ed i 10000 metri. Tutte distanze dominate nel mondo dagli atleti africani, favoriti da una pratica "perenne" dai primi anni di vita laddove la corsa è un fatto normale della vita quotidiana; nelle grandi distese naturali non occorre prendere mezzi meccanici per ‘andare ad allenarsi’. L’ultima distanza (42,195 km), nel senso della durata, è la maratona che evoca epopee storiche e che, per il suo fascino di sfida, è forse una delle specialità più praticate al mondo. Accanto alla distanza classica anche le corse su strada, oltre ad altre forme quali la corsa in montagna e la distanza più lunga della corsa la 100 km dell’Ultramaratona. Non dobbiamo dimenticare una forma diversa di ‘deambulazione’, la marcia, che tanti allori ha portato all’Italia, nelle due distanze di 20 e 50 km.

Benché sia sport individuale, l’atletica tuttavia ha anche due competizioni a squadre: sono le staffette 4x100 e 4x400, nel senso che ognuno dei 4 atleti corre rispettivamente per 100 o 400 metri, passando un bastoncino (testimone) ad un altro compagno di squadra. Tutte le competizioni cosiddette olimpiche sono integrate da altre gare simili, praticabili anche nelle stagioni fredde, in appositi impianti al coperto: le gare indoor.

Le corse sono poi rese un po’ più complicate nelle corse ad ostacoli dove occorre avere tecnica, mobilità ed agilità, per superare (o meglio "passare") l’ostacolo: quelli "alti" (110 metri per gli uomini e 100 per le donne) e quelli ‘bassi’, i 400 ad ostacoli. Anche nel mezzofondo c’è una gara di ostacoli: i 3000 metri con siepi, la specialità dell’atletica che più di ogni altra cerca di ricostruire ambienti naturali fatti di tronchi e ruscelli da scavalcare. Poi i salti, che possono essere in estensione (lungo e triplo) o in elevazione (alto e asta). Qui l’esecuzione e quindi la preparazione tecnica è ancora più importante, così come nei lanci apparentemente simili, come disco e martello che sono rotatori, oppure il peso che può essere rotatorio o traslocatorio, il giavellotto invece richiede una rincorsa rettilinea prima di essere scagliato. Spesso molte specialità sono praticate da un unico atleta che diventa quindi un atleta praticante decathlon (se uomo), o eptathlon (se donna). Benché sia sport individuale, l’atletica tuttavia ha anche due competizioni a squadre: sono le staffette 4x100 e 4x400, nel senso che ognuno dei 4 atleti corre rispettivamente per 100 o 400 metri, passando un bastoncino (testimone) ad un altro compagno di squadra.

C’è una grande scelta nel praticare l’atletica, che quindi, come sport individuale, mette se stessi in competizione con gli altri. C’è anche la sfida con le misure o con i tempi, quindi una doppia sfida. Ma questo vale soprattutto per gli atleti di elevata qualificazione. Chiunque intenda avvicinarsi alla pratica dell’atletica leggera deve avere confronto unicamente con sé stesso: l’obiettivo di praticare atletica leggera è di garantire effetti benefici per la salute, per lo "stare bene". 

 

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LEZIONE ASINCRONA DEL 10.02.2021

 

ALLENIAMOCI, A SCUOLA, AL GIOCO DEGLI SCACCHI

 

Gli scacchi sono un gioco, un linguaggio universale e uno sport che tutti possono praticare divertendosi. Numerose ricerche scientifiche, l’interesse e l’entusiasmo con cui sempre più giovani giocano a scuola e nelle associazioni scacchistiche italiane, dimostrano proprio questo.

E’ azzardato dire che giocando a scacchi si diventa più intelligenti, anche perché cosa significhi essere intelligenti è difficile dirlo. Tuttavia, gli scacchi fanno bene al cervello e possono insegnare molte cose: disciplina, pazienza e fiducia nelle proprie capacità. In qualche modo, temprano il carattere. Aiutano anche ad essere più concentrati, creativi e a ragionare in modo strategico.

 

Il gioco degli scacchi può temprare il proprio carattere, perché questo gioco ci insegna, così come nella vita, ad essere obiettivi. E' un gioco con cui si impara a conoscere i propri errori e i propri punti più deboli.

Anche per questi motivi, nel 2012 il Parlamento Europeo ha presentato un documento ufficiale con cui invita le scuole dell’Unione a insegnare a tutti gli studenti il gioco degli scacchi. In Spagna è già materia obbligatoria in alcune regioni, in Romania facoltativa, in Italia ci stiamo attrezzando.

Il torneo di scacchi nel nostro istituto scolastico, tra gli alunni delle classi IIA, IIB, IIIA, IIIB, IIIC, è una iniziativa che ha un aspetto fondamentale: accendere negli studenti la passione per gli scacchi.

 

Allenare la mente va bene, ma funziona soltanto se ci si diverte a farlo.

 

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LEZIONE ASINCRONA DEL 03.02.2021 - LA VELOCITA'

LA VELOCITA’

La velocità (o rapidità) è la capacità di organizzare un gesto motorio nel minor tempo possibile. Tale qualità fisica è condizionata soprattutto dalla funzionalità e dall'efficienza del sistema nervoso e di quello muscolare.

Lo sviluppo della velocità in ambito sportivo è condizionato soprattutto dalla funzionalità e dall’efficienza del sistema nervoso e di quello muscolare, nonché dalle capacità mentali di concentrazione e determinazione.

Dal punto di vista biochimico la velocità dipende dalle scorte energetiche del muscolo (ATP, fosfocreatina), dalla loro mobilitazione sotto sforzo e dalla velocità della loro ricostituzione.

La velocità di reazione è rappresentata dal tempo minimo che intercorre da quando si riceve uno stimolo a quando compare la risposta (reazione cinetica); la velocità di accelerazione o esecuzione entra in gioco subito dopo e dipende dalla quantità  di materiale energetico disponibile e dal tipo di fibre presenti.

La velocità di reazione è indispensabile alla partenza del gesto atletico; la velocità di accelerazione permette di incrementare o mantenere lo il movimento.

Da cosa dipende

La velocità è una qualità condizionale naturale e dipende da altre qualità (forza, resistenza, mobilità): allenando queste si può incrementare sensibilmente la capacità di eseguire gesti veloci.

Allenare la velocità

 

L’allenamento permette di accrescere a livello muscolare le riserve energetiche come la fosfocreatina. Gli esercizi prevedono sforzi compiuti in tempi brevi (8-12 secondi) alla massima velocità di esecuzione. Poiché il consumo energetico è grande, è importante concedere all’organismo un adeguato recupero (3-5 minuti).


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LEZIONE DEL 27.01.2021

LE CAPACITA’ MOTORIE : LA FORZA

Dopo aver letto la resistenza e i metodi di allenamento, oggi cerchiamo di conoscere che cos’è la forza e i metodi per allenarla.

Per forza muscolare si intende la capacità di vincere o di opporsi ad una resistenza mediante lo sviluppo di tensione da parte della muscolatura.

Quando si parla di forza in ambito sportivo sappiamo che essa può coinvolgere tutto il peso del corpo o solo una parte di esso. I fattori che determinano la forza sono rappresentati dal volume del muscolo, dalla qualità neuromuscolare delle fibre, dalla frequenza degli impulsi nervosi e dalla disponibilità delle risorse energetiche (senza contare sesso e fattori genetici). 

La forza assoluta è quella che un individuo può esprimere indipendentemente dal proprio peso corporeo; la forza relativa considera il rapporto fra il peso e l’energia prodotta.

Il muscolo può produrre 3 tipologie diverse di forza:

- la forza massimale: la massima forza che il sistema neuromuscolare è in grado di produrre. Il gesto dell’atleta produce quella che comunemente è chiamata forza pura: tutte le fibre coinvolte si contraggono nel modo più efficace per vincere un’elevatissima resistenza. In palestra, nel sollevamento pesi, rappresenta il carico massimo che l’atleta può superare con un’unica (o con un numero minimo) di ripetizioni del gesto.

- la forza veloce: definibile anche come forza potenza o forza esplosiva, è la capacità di opporsi alla resistenza e alla fatica in un intervallo di tempo di breve durata. Si sviluppa nel lancio di un peso, nella schiacciata di un giocatore di pallavolo, nell’attimo del salto in alto o in lungo.

- la forza resistente: in questo caso il muscolo deve opporsi alla fatica nel caso di prestazioni di lunga durata. È il caso dell’arrampicatore, del canottiere, del corridore. In questo caso il concetto di forza si lega a quello della resistenza.

Da cosa dipende

Il livello della forza dipende da diversi fattori. Dalla dimensione della sezione trasversa del muscolo, per cominciare: più un muscolo è grande, maggiore sarà la forza che riuscirà a sviluppare.

Importante fattore è anche la coordinazione intramuscolare: l’atleta allenato ha maggiore capacità di eccitare e sfruttare le fibre nell’intervallo di tempo ideale.

Infine la coordinazione intermuscolare: un gesto atletico non coinvolge mai un solo muscolo e esistono sempre gruppi muscolari più deboli rispetto ad altri. Allenare un solo gruppo muscolare, tralasciando altri, potrebbe rivelarsi controproducente. 

Allenare la forza

La forza muscolare è facilmente allenabile; altrettanto facilmente, tuttavia, un muscolo può perdere tonicità. Per essere allenato a sviluppare la forza un muscolo deve sopportare uno sforzo maggiore di quello a cui è abituato. Ma fino a 15 anni d’età la forza non è allenabile: le strutture del corpo sono ancora in fase di accrescimento e muscoli troppo sviluppati potrebbero danneggiare strutture ossee ancora deboli. 

I fattori che variano nell’allenamento della forza sono il carico di lavoro, il numero delle ripetizioni e la velocità di esecuzione.

La forza massimale si allena con carichi di peso elevati, velocità di esecuzione lenta e costante e poche ripetizioni del gesto.

La forza veloce si allena con esercizi a carico naturale, con poche serie e al massimo 10-12 ripetizioni, a velocità costante e ritmo veloce. La forza resistente si allena con molte ripetizioni, carichi medio-bassi, velocità moderata e poco recupero (1 minuto).

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LEZIONE DEL 20.01.2021

Le capacità motorie coordinative e condizionali, conosciamole meglio!

 

Nella vita di tutti i giorni come nello sport, alle persone comuni e agli atleti occorrono le capacità motorie.

Il nostro corpo possiede diverse abilità e capacità, che ci permettono di relazionarci con il mondo che ci circonda. Nel campo dell’esercizio fisico, queste capacità si suddividono in CAPACITÀ COORDINATIVE e CAPACITÀ CONDIZIONALI.

 

Le capacità coordinative sono controllate dal sistema nervoso centrale, rappresentano la coordinazione, il controllo e la regolazione del movimento e si sviluppano maggiormente durante l’infanzia, tra i 6 e i 14 anni, che è detta “età dell’oro” delle capacità coordinative. Negli anni successivi, in cui verranno allenate le capacità coordinative potremo solo migliorarle leggermente.

Le capacità coordinative sono:

1- equilibrio (che può essere statico o dinamico)

2-orientamento spazio temporale (capacità di orientarsi nel tempo e nello spazio come ad esempio negli sport di squadra)

3- ritmo (capacità di muovere il corpo in relazione a un ritmo interno o esterno)
4- reazione (velocità di risposta a un segnale attivando determinati segmenti corporei o il corpo intero)

5-trasformazione del movimento (capacità di modificare in corso il movimento da eseguire a seconda della necessità, come ad esempio una finta di tiro nella pallanuoto)

6-differenzazione cinestetica (dosare la forza da esercitare su un oggetto a seconda dell’obiettivo come ad esempio il canestro nel basket),

7- segmentazione (muovere contemporaneamente e in modo preciso più segmenti corporei).

 

Le capacità condizionali invece iniziano a svilupparsi durante il periodo adolescenziale e sono: resistenza, forza e rapidità.

 

RESISTENZA: si divide in resistenza muscolare (resistence) e resistenza cardio-respiratoria (endurance).

La resistenza cardiorespiratoria è la componente principale del condizionamento fisico, è la capacità di opporsi all’affaticamento e rappresenta per l’atleta la miglior difesa contro la fatica. Un adeguato condizionamento cardiovascolare deve costituire la base del programma di condizionamento generale di qualsiasi atleta.

 

FORZA: si divide in forza massimale, forza veloce e forza resistente.
La forza massimale si calcola tramite 1Rmax (ripetizione massimale) di un determinato esercizio, che rappresenta il massimo peso che il soggetto è in grado di sollevare con una sola ripetizione eseguita correttamente.

 La forza veloce rappresenta l’esplosività, la potenza, ovvero il massimo peso che il corpo è in grado di sollevare nel minor tempo possibile.

 La forza resistente (resistence) rappresenta la durata massima per la quale un determinato muscolo è in grado di rimanere contratto e quindi anche il massimo numero di ripetizioni che è in grado di compiere.

 

LA RAPIDITÀ: si differenzia dalla forza veloce in quanto non prende in considerazione grandi sovraccarichi ma rappresenta la massima velocità alla quale un muscolo è in grado di contrarsi.

La conoscenza delle varie funzioni delle capacità condizionali e coordinative che abbiamo appena visto, è fondamentale per impostare un allenamento adeguato.

Per meglio comprendere il "Metodo di allenamento della resistenza aerobica", clicca il tasto sulla tua destra e continua la lettura sull’argomento.

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LEZIONE DEL 13.01.2021

IL RISCALDAMENTO

 

Ti sarà capitato di vedere degli atleti che, prima di un allenamento o di una gara, compiono degli esercizi di vario genere: corrono, effettuano esercizi di mobilità articolare e di stretching, provano le tecniche che verranno poi utilizzate durante la gara stessa. Ebbene, quegli atleti stanno effettuando il riscaldamento, attività che si basa su una serie di esercitazioni che precedono l’allenamento o la partita e preparano così l’organismo a sostenere con la massima efficacia gli sforzi che seguiranno prevenendo inoltre possibili infortuni muscolari e articolari. Anche a livello giovanile e scolastico è importante la fase del riscaldamento in quanto consente di ottenere diversi effetti positivi per lo svolgimento della pratica sportiva.

 

Per un maggiore approfondimento, clicca il tasto sulla tua destra e continua la lettura sull’argomento "IL RISCALDAMENTO MUSCOLARE".

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LEZIONE DEL 23.12.2020


LEZIONE DEL 16.12.2020

GLI SCACCHI - pubblicato il 16.12.2020

Il gioco degli scacchi può migliorare la concentrazione, la pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l’intuito e la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali; Gli scacchi insegnano inoltre determinazione, motivazione e spirito sportivo

Recentemente, in una direttiva, il Parlamento Europeo ha posto l’accento sul valore socio psico educativo di questo gioco/sport. Riprendendo diversi studi e ricerche nel campo, infatti, l’Unione Europea ha invitato gli stati membri ad introdurre il gioco degli scacchi nei sistemi di istruzione e nei piani formativi a partire dal 2012.

 

 

Nella direttiva si legge che: “[…] Il gioco degli scacchi è accessibile ai ragazzi di ogni gruppo sociale, può contribuire alla coesione sociale e a conseguire obiettivi strategici quali l’integrazione sociale, la lotta contro la discriminazione, la riduzione del tasso di criminalità e persino la lotta contro diverse dipendenze. […] Indipendentemente dall’età dei ragazzi, il gioco degli scacchi può migliorarne la concentrazione, la pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l’intuito e la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali; considerando che gli scacchi insegnano inoltre determinazione, motivazione e spirito sportivo”.

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LEZIONE DEL 09.12.2020

CALCIO A 5 (FUTSAL) - pubblicato il 09.12.2020

Il calcio a 5 è uno sport indoor molto diffuso nel nostro paese. La prestazione richiede notevoli capacità di tipo tecnico-coordinativo e fisico-motorio, necessarie a mantenere il controllo del pallone in situazioni complesse. Lo sviluppo del gioco, prevalentemente svolto a due tocchi, (stop e calcio) richiede smarcamenti eseguiti in modo corretto, nel tempo e nello spazio, che favoriscono fasi di possesso ritmate, efficaci, spettacolari, tipiche del futsal. La possibilità di entrare in possesso palla con frequenza, stimola l’acquisizione di abilità tecniche le quali devono essere espresse in regime di massima velocità, in considerazione dei limitati tempi di gioco disponibili. Questo contesto situazionale, tipico del gioco sviluppato negli spazi ridotti, assume in ambito giovanile grande valore sul versante della formazione tecnica, che deve essere ampia e non orientata verso processi di specializzazione precoci che nelle prime fasce di età potrebbero rivelarsi dannosi. Al riguardo le dinamiche di gioco del futsal favoriscono tutto ciò in modo spontaneo. Inoltre il calcio a 5 assume valore propedeutico nei confronti del calcio a 11. 

 

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LEZIONE IN MODALITA' ASINCRONA DEL 02.12.2020

LA PALLAMANO - pubblicato il 02.12.2020

 

Apprezzato per la sua velocità di gioco, la pallamano è attualmente il secondo sport maschile più giocato al mondo dopo il calcio e il primo fra gli sport femminili.

Le partite di pallamano vengono giocate su campi indoor. Lo scopo della partita è realizzare il maggior numero di reti nella porta avversaria durante i due tempi di gioco a disposizione di trenta minuti ciascuno.

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dopo la lettura e la visione di alcuni brevi video, apri il test online n°66 “ La Pallamano: regole di gioco”, compilalo e invialo entro le ore 16:00 del giorno 02.12.2020.

 

La correzione del test verrà pubblicata sulla pagina “archivio/classe IIIC/” dalle ore 17:00.

 


LEZIONE IN MODALITA' ASINCRONA DEL 25.11.2020

IL CALCIO - pubblicato il 25.11.2020

Il calcio è uno sport di squadra giocato con un pallone sferico su un campo di gioco rettangolare, con due porte.

 

È giocato da due squadre composte da 11 giocatori. Dieci di essi possono toccare il pallone solo con i piedi, il corpo e la testa; uno solo posto a difesa della porta (e perciò detto "portiere"), può toccare il pallone anche con mani e braccia, solamente se il pallone si trova in area di rigore. L'obiettivo del gioco è quello di segnare più gol o reti della squadra avversaria, facendo passare il pallone oltre la linea della porta avversaria. La durata di una partita è di 90 minuti, divisi in due tempi da 45 minuti ciascuno più un eventuale recupero.

 

 

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Mi raccomando, dopo la lettura e la visione di alcuni brevi video, apri il test online n°79 “Il calcio: regole di gioco”, compilalo e invialo entro le ore 16:00 del giorno 25.11.2020.

 

La correzione del test verrà pubblicata sulla pagina “archivio/classe IIIC/” dalle ore 17:00.

 


LEZIONE A DISTANZA - 18.11.2020

VIDEOLEZIONE DEL GIORNO 18.11.2020 - DALLE ORE 8:45 ALLE ORE 09:15


LA PALLAVOLO - pubblicato il 18.11.2020

Come è noto l’attività sportiva rappresenta uno dei mezzi più efficaci per la formazione globale della personalità degli alunni; essa , in tutte le sue manifestazioni (gioco – sport, attività pre-sportiva, attività sportiva, sport per tutti), favorisce e sviluppa processi di socializzazione, valutazione e autovalutazione.

Il gioco della pallavolo nella scuola  cercherà di aumentare il bagaglio di esperienze motorie di base. L’alunno potrà sviluppare le capacità di percezione, conoscenza e di coscienza del proprio corpo, di coordinazione oculo-manuale e di organizzazione spazio-temporale.

 

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Mi raccomando, dopo la lettura e la visione di alcuni brevi video, apri il test online n°72 “la pallavolo”, compilalo e invialo entro le ore 16:00 del giorno 18.11.2020.

 

La correzione del test verrà pubblicata sulla pagina “archivio/classe IIIC/” dalle ore 17:00.

 



LEZIONE A DISTANZA ASINCRONA DEL 11.11.2020 ( 8:20-10:20 )


COMUNICA LA TUA PRESENZA INVIANDO IL TUO CODICE



Nota: I campi con l'asterisco sono richiesti



LA PALLACANESTRO - pubblicato il 11.11.2020

La pallacanestro è un gioco di movimento, tutti devono essere attivi per smarcarsi e poter ricevere passaggi, per tirare e realizzare tiri a canestro. E' un gioco di gesti coordinati, calibrati, tempestivi e sincroni, eseguiti con armoniche geometrie dai componenti di una squadra.

 

Tutti i fondamentali della pallacanestro, il passaggio, il tiro, il palleggio, richiedono equilibrio, coordinazione, destrezza, per garantire la possibilità di poter effettuare gesti tecnici con il massimo della precisione e con il minor dispendio energetico.

 

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Mi raccomando, dopo la lettura e la visione di alcuni brevi video, apri il test online n°60 “la pallacanestro”, compilalo e invialo entro le ore 16:00 del giorno 11.11.2020.

 

La correzione del test verrà pubblicata sulla pagina “archivio/classe IIIC/” dalle ore 17:00. 


LEZIONE A DISTANZA DEL 04.11.2020



La Scuola al tempo del Coronavirus per la classe III C

 

La scuola ai tempi del coronavirus s’ingegna e supera il blocco delle lezioni sfruttando al meglio le nuove tecnologie.

Se non possiamo stare insieme a scuola, possiamo però restare uniti!

In questo momento “bisogna fare di necessità virtù”: ciascuno deve svolgere ben volentieri, e non controvoglia, le attività e i doveri che non si possono evitare.

Ho attivato un blog per mantenere viva la comunicazione con gli alunni

Se vuoi, scrivi un pensiero, tutto in totale libertà!

Sarà un modo per sentirci meno distanti, sperando di poter tornare presto alla normalità.

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Covid-19, attività fisica per gli adolescenti a casa

pubblicato il 04.11.2020 alle ore 08:20

 

E' fondamentale fare attività fisica in questo tempo in cui siamo costretti a restare a casa.

In una condizione prolungata di isolamento sociale è, infatti, opportuno attivare o mantenere alcune abitudini che permettano di scandire il tempo e organizzare al meglio la giornata, come per esempio dedicarsi allo studio per il proseguo dei programmi scolastici, ascoltare musica, leggere, praticare un hobby.

 

Tra le diverse attività, senza dubbio, l’esercizio fisico assume un ruolo prioritario per la salute dei giovani. Con l’esercizio fisico aumentano, infatti, le energie e lo stato di benessere generale, migliora la qualità del sonno, l’autostima, la fiducia in se stessi e vengono scaricate eventuali tensioni. Fare movimento anche a casa è quindi un modo semplice ed efficace per gestire lo stress, rendere attiva la mente e reagire al senso di costrizione e alla frustrazione, che la situazione attuale può generare. 


Allenarsi in casa con i video-tutorial

WORKOUT A CASA

Allenarsi in casa è possibile e si può fare anche senza attrezzi e solo con alcuni semplici esercizi a corpo libero.

 

7 Minuti di Workout è l'allenamento proposto da una ricerca della McMaster University che ha evidenziato come siano sufficienti 7 minuti di allenamento ad alta intensità per:

  

    - Bruciare i grassi più velocemente,

 

    - Massimizzare il dispendio calorico

 

    - Allenare i muscoli di tutto il corpo,

 

    -Migliorare la salute riducendo il rischio di malattie cardio vascolari come l'infarto e l'ictus cerebrale.



10 Minuti di esercizi di stretching per tutti i muscoli del corpo, sessione completa di allungamento muscolare da fare a casa per migliorare la flessibilità e la mobilità, rilassarsi dopo un workout o prepararsi all'attività fisica.



DIARIO DELLE ATTIVITA' SVOLTE DA SETTEMBRE 2020 AD OGGI

DIDATTICA III C

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