LA PALLAVOLO

LA STORIA DELLA PALLAVOLO

L’invenzione della pallavolo risale al 1895 grazie a William Morgan, un insegnante di educazione fisica presso un college del Massachusetts. Il nome attuale fu però dato da Alfred Halstead che, un anno più tardi, cambiò l’originale “Mintonette” in “Volleyball” riuscendo anche a portare il nuovo sport in diversi college degli Stati Uniti.

In Europa, Italia compresa, arrivò durante la prima guerra mondiale tramite i militari americani che ci giocavano nelle loro basi.

Nel 1947 venne fondata la Fédération Internationale de Volleyball (FIVB) e venne ufficialmente approvato il primo regolamento internazionale al fine di uniformare le regole di gioco europee e quelle americane.

A dominare il panorama internazionale nei primi anni di diffusione furono le nazionali dell’est europa. Con l’ingresso della pallavolo ai Giochi Olimpici di Tokyo 1964, anche il Giappone divenne una potenza mondiale dando vita ad una rivalità – soprattutto in campo femminile – con l’Unione Sovietica, con la quale spartì diversi ori mondiali e olimpici.

Negli anni 70 e 80 la pallavolo si diffuse a livello globale e si affermarono al vertice diverse nazioni come Cina, Stati Uniti, Brasile, Cuba e Italia.

Gli anni 90 furono segnati in maniera indelebile dalla nazionale maschile azzurra, rappresentata dalla cosiddetta “Generazione di Fenomeni”, capace di vincere tre mondiali consecutivi: l’Italia e il suo campionato diventarono così il fulcro della pallavolo internazionale.

Il finale di millennio fu un vero e proprio spartiacque a causa della rivoluzione regolamentare messa in atto per rendere più attraente e comprensibile il gioco. Due le novità sostanziali introdotte: il Rally Point System e il ruolo del libero.

Con le nuove regole dal 2000 ad oggi si è assistito ad un’evoluzione del gioco, non più lento e macchinoso ma più veloce, dinamico e spettacolare. 

 

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  L’INVENZIONE DELLA PALLAVOLO

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I FONDAMENTALI DELLA PALLAVOLO

LA BATTUTA

La battuta è l'azione con la quale si mette in gioco la palla; è la prima mossa d'attacco di ogni squadra e come tale deve risultare precisa e potente in modo da mettere in difficoltà la ricezione della squadra avversaria.

LA SCHIACCIATA

È il colpo o lo "schiaffo" che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione in modo da colpire la palla molto al di sopra della rete. Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il "mani/fuori" o il pallonetto.


IL BAGHER

La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte radiale o con la parte interna delle braccia unite. A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher in avanti o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la palla davanti al corpo. Quando il pallone in arrivo ha una velocità limitata si accompagna il bagher utilizzando anche le gambe, in modo da imprimergli la forza necessaria per spostarlo.


IL PALLEGGIO

Nella pallavolo si parla di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla, si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi nel campo avversario, il palleggio si effettua portando le mani sopra la fronte, in modo tale che i pollici e gli indici formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori in coordinazione delle braccia, flettendosi, danno, al rilascio del pallone, la forza desiderata.



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