IL CALCIO

LA STORIA DEL CALCIO


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Le origini

Il gioco del calcio sembra avere origini antichissime. Tracce di giochi simili sono rintracciabili in diversi luoghi ed epoche.

Il predecessore più simile al calcio attuale, di cui si hanno tracce fin dal II e III secolo a.C., fu il cinese tsu'chu , un allenamento militare nel quale si doveva calciare una palla, riempita con piume e capelli femminili, tra due canne di bambù: la porta non superava i 30–40 cm di larghezza.

Circa 500 o 600 anni dopo, in Giappone si giocava il kemari (tuttora praticato), nel quale l'obiettivo dei giocatori, disposti in cerchio, era evitare che la palla toccasse terra.

 

Nella Grecia del IV secolo a.C. si giocava l'episciro ; nella successiva epoca Romana prese il nome di harpastum, nel quale due fazioni dovevano portare una palla oltre la linea di fondo avversaria e nel quale prevaleva l'aspetto antagonistico e fisico rispetto a quello puramente agonistico. 


I riferimenti successivi si trovano 700 anni dopo nel Medioevo, in Italia, dove venne probabilmente abbozzato il gioco del calcio attuale (anche se con caratteristiche più simili al rugby) e chiamato Calcio in costume o fiorentino.

 

La patria del calcio moderno fu l'Inghilterra, e in particolare i college britannici. Il calcio nacque infatti come sport d'élite: il football fu inizialmente praticato dai giovani delle scuole più ricche e nelle università. Le classi erano sempre composte da dieci alunni, e a questi si aggiungeva il maestro che giocava sempre insieme a loro: nacque così la consuetudine di giocare in undici. Il "capitano" di una squadra di calcio è quindi una sorta di discendente del maestro che, in quanto tale, dirigeva la sua classe di alunni.

Il 24 ottobre 1857 a Sheffield, Nathaniel Creswick fondò la prima squadra di calcio della storia: lo Sheffield FC.

La città di Sheffield può essere considerata a tutti gli effetti la madre del calcio moderno dato che, dopo la fondazione del primo club, nella cittadina inglese si giocò la prima competizione di calcio della storia: la Youdan Cup, vinta dall'Hallam FC, il secondo club di calcio della storia. Pochi anni dopo, il 26 ottobre 1863, a Londra, presso la Free Mason's Tavern, venne fondata la Football Association, prima federazione calcistica nazionale che unificò definitivamente il regolamento.

Nel 1888 si tenne il primo campionato inglese, secondo la formula tuttora in vigore.

 

Il calcio si espanse a macchia d'olio: in Inghilterra ben presto divenne lo sport per eccellenza della classe lavorativa e non solo di quella benestante, dato che uno sport divertente, semplice e stancante era l'ideale per sfogarsi dopo una settimana lavorativa. Dall'Inghilterra, il calcio moderno venne esportato prima nelle vicine Scozia (1873), Galles (1876) e Irlanda del Nord (1880) e successivamente in tutta Europa o per opera degli emigrati di ritorno dall'Inghilterra stessa o su iniziativa degli stessi inglesi che si trovavano all'estero.

Il fenomeno ormai era di dimensioni intercontinentali, e fu necessario adattare le istituzioni calcistiche e chiarire in maniera più dettagliata le regole: in questi anni infatti, continuavano a esistere svariate interpretazioni del gioco. Anche a questo scopo, nel 1904 si costituì la Fédération Internationale de Football Association (FIFA), cui si affiliarono le varie Federazioni nazionali nate nel frattempo.

 

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Pallone di calcio: regolamento

Come recita la Regola 2 del regolamento del gioco, il pallone deve avere forma sferica, la cui circonferenza deve essere compresa fra 68/70 centimetri (27-28 pollici) mentre il peso può variare entro il range 410/450 grammi.

Il pallone deve essere gonfiato ad un pressione rispetto all’atmosfera compresa tra 0,6 e 1,1 atmosfere al livello del mare, mentre può essere ricoperto, come cita la norma, da cuoio od altro materiale idoneo.

 

Il pallone di calcio, nel suo formato standard, viene identificato con la misura 5, che presenta i parametri sopra indicati. Altre dimensioni idonee sono il 4, leggermente più piccolo, utilizzato per il gioco del calcio a 5.



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LE REGOLE PIU' STRANE E SCONOSCIUTE DEL CALCIO: QUELLO CHE SI PUO' E CHE NON SI PUO' FARE

SI PUO' SEGNARE CON LE MANI ?

Sì, si può fare gol con le mani! Nessun calciatore può realizzare un gol con le mani ma un portiere può gonfiare la rete sfruttando un rilancio con le mani. Naturalmente è quasi impossibile ma con un po' di vento e un pizzico di disattenzione avversaria è possibile. Non è invece consentito farlo direttamente da rimessa laterale (il gol potrebbe essere convalidato in caso di tocco di un avversario o di un compagno).

SI PUO' FARE AUTOGOL SU CALCIO DI PUNIZIONE ?

No, non è possibile fare un autogol su un calcio di punizione. Se un giocatore manda il pallone nella propria porta direttamente da calcio di rinvio, da rimessa laterale o da calcio di punizione (diretto e indiretto) il gol non viene convalidato e il gioco verrà ripreso con un corner per gli avversari.

QUANDO NON ESISTE IL FUORIGIOCO ?

Il fuorigioco è attivo sempre e in ogni azione? Per attivare il fuorigioco sono necessari almeno due uomini (il portiere e un difensore) e per essere in fuorigioco bisogna essere al di là dell’ultimo difensore e avere tra sè e la porta solo l’estremo difensore. In due casi però non si è mai in offside: da rimessa laterale e dal rinvio dal fondo.

UN GIOCATORE APPENA ENTRATO IN CAMPO PUO' BATTERE UN CALCIO D'ANGOLO A UNA PUNIZIONE ?

Un calciatore appena entrato in campo può battere un calcio di punizione? No, un giocatore appena entrato in campo non può effettuare la rimessa in gioco, quindi non potrà battere un calcio d'angolo, un calcio di punizione o una rimessa laterale ma potrà battere un calcio di rigore.